Il timo è un’erba aromatica dal sapore piccante-speziato, come tutte o quasi le erbe aromatiche (che hanno a volte anche un sapore pungente), ha capacità di stimolare il corpo a portare verso l’esterno il fuori gli eccessi e le tossine e le emozioni(parlo di Emozioni e Cibo qui)
Scopri di più sui sapori e in particolare modo sul piccante, al link qui dell’articolo sui 3Tipi di Piccante.
Il timo in cucina è molto apprezzato per le qualità organolettiche e soprattutto per l’effetto digestivo,ha proprietà infatti stimolanti perciò è consigliato nei casi di astenia, stati di debolezza e affaticamento.
Inoltre aiuta a digerire meglio, quindi solitamente lo aggiungiamo ai legumi per digerirli meglio, ma anche nei dolci si sposa benissimo.
A parte l’uso strettamente legato ai cibi, consiglio sempre l’infuso di timo per le sue proprietà di riequilibrio ed aiuto per una serie di disturbi che colpiscono il corpo, soprattutto le vie respiratorie, la digestione appunto come detto, per i dolori alla testa e in generale disagi legati al ciclo mestruale.
C’è una ricetta speciale per i polmoni e l’intestino crasso (ai 2 link trovi due approfondimenti su questi organi dal punto di vista della Macrobiotica) dove ho inserito il timo, qui trovate la ricetta speciale del riso integrale, con cavolfiore al timo e zenzero.
Il principio attivo a cui il timo deve la sua funzionalità è il suo olio essenziale estratto, il timolo, conosciuto per la sua capacità antisettica, antiossidante ed antibatterica, ma anche decongestionante e stimolante.
Oltre al timolo, questa erba aromatica è anche un’ottima fonte di altri composti organici come calcio, magnesio, potassio e manganese, che portano molti vantaggi all’organismo, oltre al ferro.
Infatti un cucchiaio colmo di timo secco contiene 6 mg del prezioso minerale, corrisponde alla metà del fabbisogno giornaliero per gli uomini e per un terzo di quello delle donne.
Consiglio spesso di aggiungere le erbe aromatiche nelle ricette, oltre ad aiutare la digestione e a dare sapore cosí da evitare di dover usare troppo sale, inserire il consumo giornaliero di erbe aromatiche, sia secche che fresche, di circa un cucchiaio colmo, contribuisce al raggiungimento del fabbisogno giornaliero di calcio(circa 1000mg al giorno), oltre che appunto di altri minerali.
L’uso dell’infuso di timo, per alleviare la tosse, il mal di gola, il raffreddore anche da influenza, è forse una delle pratiche più comuni in tempi antichi.
Il timo si sposa bene con molti cibi già dall’antichità per diverse ragioni anche slegate dal cibo.
Il timo infatti era molto apprezzato in Grecia, dove il miele di timo era considerato una prelibatezza, e nell’Impero Romano dove i soldati si cospargevano di acqua e timo convinti che questa pianta infondesse coraggio e vigore, infatti il termine timo deriva dal greco e significa “coraggio”.
Il timo inoltre veniva utilizzato già all’epoca degli Antichi Egizi ma per le pratiche dell’imbalsamazione e invece in tempi più recenti, nel Medioevo, un rametto di timo si poneva sotto il cuscino, per tenere lontani gli incubi e le dame erano solite ricamare sulle insegne dei cavalieri delle piante di timo come segno di buon auspicio.
Il timo infine nella sua forma di olio essenziale si può strofinare sulla ghiandole del timo, che abbiamo sotto lo sterno per stimolare la ghiandola stessa e il sistema immunitario.
Parlo di altri usi per questa favolosa erba aromatica nel video su YouTube, per la serie Erbe&spezie.
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