Shatavari è una pianta tipica dell’India, anche se la si può trovare con facilità in Africa, Australia e Cina.
Il suo nome sanscrito che significa “colei che possiede cento mariti”, è il nome riferito alla pianta Asparagus racemosus, che appartiene alla famiglia delle Asparagaceae.
Come dicevo è una pianta che cresce in tutta l’India e nell’Himalaya prevalentemente ed è qui che per millenni è stata usata nella medicina ayurvedica.
Questa pianta cresce fino ai 2 metri d’altezza, prediligendo terreni ghiaiosi e rocciosi fino ai 1400 metri d’altitudine, e possiede piccole foglie simili ad aghi di pino o una specie di felce, dal colore verde brillante. Fiorisce a luglio con piccoli fiori bianchi, mentre i frutti, delle bacche viola scuro, compaiono a settembre.
L’Asparagus racemosus ha un’azione nutriente, tonificante, emolliente e ringiovanente e si utilizzano le radici e le foglie come rimedio.
È un’erba adattogena, ovvero che aiuta il corpo a far fronte allo stress fisico ed emotivo stimolandolo,
ed è ricchissima di virtù terapeutiche soprattutto per le donne e viene usato nella medicina ayurvedica per aumentare le difese immunitarie ma anche per tutti o quasi i problemi femminili.
In ayurveda si riconoscono a shatavari i sapori (qui puoi leggere dei 3 sapori e qui dei 6 sapori ) :
amaro, dolce e rinfrescante al tempo stesso, oltre a proprietà rinvigorenti ed afrodisiache.
Shatavari è noto come rimedio femminile perchè favorisce il ciclo mestruale e la fertilità, e funziona come tonico del sistema riproduttivo sia femminile che maschile.
In realtà è un rimedio eccezionale dai diversi e numerosi utilizzi, il quale però va preso dietro consiglio di addetti esperti (erboristi, naturopati, fitoterapisti ed esperti in rimedi ayurvedici).
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