Più gusto, meno calorie. Ma non solo…
Non riuscite a bere il caffè senza zucchero?
Vorreste realizzare dei dolci con meno impatto calorico?
Dovete stare attenti al carico , detto anche indice glicemico?
Allora scoprite i numerosi vantaggi nell’usare i malti al posto dello zucchero!
Siamo sempre troppo legati al sapore dolce, quello di zuccheri raffinati e artificiali, e anche nel caso di quelli dolci più naturali, l’effetto sul corpo e sulla milza-pancreas è sempre troppo forte.
Nei miei corsi (ora anche online!) e nei miei post su alimenti e ricette (qui profilo IG e qui FB), cerco di spiegare come sia utile imparare ad usare ogni giorno gli alimenti con il sapore dolce naturale e come aiutarsi per le voglie sia dolci che salate con gli alimenti e rimedi furbi (ne parlo qui) !
Ne parlo in questi articoli sull’energia Terra, che corrisponde alla tarda estate, la quinta stagione, oltre che qui in Pillole sull’energia Terra dove do delle dritte sugli alimenti da usare quotidianamente.
Scopri se soffri di disagi legati al movimento energetico chiamato Terra, che corrisponde a una famiglia di organi(stomaco, milza/pancreas) al sapore dolce e soprattutto a una serie di segnali e disagi del corpo, leggi qui l’articolo riferito a questo tema.
Detto tutto questo ora vi introduco al tema dell’utilizzo del malto come dolcificante naturale.
Proprietà
Il malto è un dolcificante naturale derivato dalla fermentazione dei cereali e contiene maltosio(1), molecola dalla quale prende il nome. Viene utilizzato comunemente per la produzione della birra, per la panificazione e pasticceria, in polvere solitamente, mentre per dolcificare al posto dello zucchero il malto si trova nei negozi biologici in formato liquido ma denso.
Esistono diversi tipi di malti: quelli estratti da riso e orzo sono i più comuni, ma si trovano anche di frumento, di mais e più raramente di sorgo.
A a differenza dello zucchero, contengono molti minerali e favoriscono la fermentazione lattica nell’intestino (2).
Si tratta di un prodotto energetico molto nutriente, ma non calorico come lo zucchero raffinato o il miele.
Sono inoltre una fonte energetica ad elevata biodisponibilità (3), ovvero hanno un’azione nel nostro corpo immediata ma anche prolungata nel tempo.
I malti agiscono quindi nel nostro corpo come accade per i cereali integrali: riceviamo più lentamente gli zuccheri ottenendo un apporto continuo e costante di energia.
Utilizzare gli zuccheri complessi a lento rilascio nel corpo, come cereali integrali e malti, non ci fa soffrire di picchi di iper e ipoglicemia, condizioni chimiche del corpo che ci creano voglie improvvise di cibo e di dolce oltre a pesanti cali di attenzione e forze, sia fisiche che mentali (ne parlo in diagnosi Terra) .
Il sapore e l’intensità
É bene sapere che il malto conferisce al cibo l’aroma del cereale da cui viene estratto: si ottiene una variazione nel gusto un po’ come accade per il miele.
Il malto d’orzo ha un sapore più intenso rispetto agli altri, simile al miele di castagno, con un retrogusto caramellato e tostato, mentre quello di riso si avvicina al miele d’acacia, ovvero meno impattante sul sapore finale.
Quelli di frumento, sorgo e mais sono ancora più delicati e neutri nell’aroma.
Per la preparazione dei dolci da forno o delle creme, è utile sapere che i malti hanno un potere dolcificante leggermente inferiore allo zucchero e al miele.
La proporzione è di 1 a 1 e mezzo, ovvero un cucchiaino di zucchero dolcifica come un cucchiaino e mezzo di malto.
Per sintetizzare, i malti sono quindi rimineralizzanti, a basso impatto glicemico (ma da usare comunque con parsimonia) e molto utili per l’intestino e per diversi organi.
{Conosci la visione dei 6 sapori, qui ne parlo!)
Anche se non conta davvero… contiamo le calorie!
Nell’approccio che ho (la Tecnica Alimentare Olistica )con le persone che vogliono farsi aiutare per un percorso di rieducazione alimentare, non faccio mai contare le calorie, ma sui dolcificanti devo rispondere per forza a chi mi chiede: “Ma quante calorie contengono?”
Posso riportare quanto dichiarato dai produttori di malti più comuni in commercio:
“L’apporto calorico per 100 grammi di malto è di circa 300-315 Kcalorie (diverso a seconda del cereale da cui proviene), mentre l’apporto calorico di 100 grammi di zucchero (ovvero il saccarosio) è di 392 Kcalorie”.
Detto questo quindi bisogna comprendere che la differenza tra i due dolcificanti a livello calorico è trascurabile, se si considerano le quantità riferite ad un solo cucchiaino per una volta al giorno;
l’uso costante e frequente e spesso in abbondanza dell’azione di dolcificare bevande e dolci che compiamo ogni giorno, però, crea la differenza nel confronto tra i due dolcificanti.
Vorrei anche sottolineare l’aspetto più interessante dell’uso dei malti in sostituzione al comune zucchero:
i prodotti molto raffinati, dalle farine ai dolcificanti, incidono sull’acidificazione del ph del sangue, che a sua volta determina a lungo andare un indebolimento della nostra salute creando appunto l’acidosi(4), condizione che fa la differenza nella scelta tra utilizzare il malto o lo zucchero.
Ultime riflessioni sul sapore
Molti cercano ogni giorno un dolcificante alternativo allo zucchero ma dotato di un potere dolcificante identico.
Si vuole sostituire lo zucchero e ottenere una preparazione identica con il dolcificante alternativo, ma ci si deve arrendere al fatto che pur aumentando la percentuale di dolcificante nella ricetta, difficilmente si otterrà un identico risultato, un po’ come avviene sostituendo le farine raffinate 0 e 00 con quelle integrali o usando l’olio al posto del burro.
Come tra i malti esistono differenze sostanziali di sapore, così per ogni altro dolcificante esiste una caratteristica intrinseca che è difficilmente replicabile.
L’esempio forse più facile da fare per chi non ha mai usato i malti è parlare del fruttosio, che viene usato più spesso come sostitutivo dello zucchero (e purtroppo non è più salutare!).
Il fruttosio è circa 1,3 volte più dolce del saccarosio, ovvero lo zucchero bianco, ma la percezione organolettica (5) generata dal fruttosio è molto lontana da quella generata dallo zucchero e, anche aumentando la quantità di fruttosio, il sapore finale rimane diverso comunque.
Credo però che all’impossibilità di replicare fedelmente la dolcezza e il sapore dello zucchero sia assolutamente un bene e non un male, e lo dico spesso durante le mie sessioni come facilitatrice nell’accompagnamento alla rieducazione alimentare:
molte persone hanno una percezione dei sapori, del salato e soprattutto del dolce fortemente alterata.
Non percepiscono più il dolce naturale dei cibi come cereali e verdure (la zucca ad esempio, ne parlo qui) , e nelle ricette non sentono quanto sia presente lo zucchero o il dolcificante, se non quando le percentuali sono molto elevate.
La soluzione non è quindi quella di sostituire, ma piuttosto quella del rieducare alla corretta percezione del dolce il proprio palato.
Quando le persone hanno riequilibrato questa percezione nel palato e nella lingua, scoprono con soddisfazione il dolce in moltissimi alimenti che lo zucchero raffinato non ce l’hanno affatto.
Questo ovviamente accade con il tempo e con l’utilizzo di alimenti mirati e ricette utili per ripristinare la capacità del nostro corpo e della nostra lingua “anestetizzata” a percepire sapori naturali e non più solo al di sopra di una certa soglia di dolce.
Tutto questo è possibile senza nel frattempo soffrire di voglie, nervosismi e frustrazioni con crisi da vera a propria astinenza per esserci “tolti” una sostanza che, non esagero a dire, sia molto simile come effetti ad una droga. Ne parlo qui insieme a un rimedio utilissimo.
Perché scegliere un tipo particolare malto ?
I malti hanno molte proprietà utili per il nostro corpo: reni, occhi, fegato e altri organi possono avere il proprio malto di riferimento per essere sostenuti e nutriti nelle loro funzioni.
Per imparare ad usare i malti differenti e in generale per imparare ad usare il cibo come rimedio naturale per l’equilibrio e il benessere iscriviti o acquista uno dei nostri corsi ora online.
Per essere seguiti in un percorso di rieducazione alimentare con una facilitatrice esperta nel campo della nutrizione e alimentazione scrivi qui.
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