Il cavolo verza fa parte della famiglia dei Cavoli (Brassicaceae)
Le varietà dei cavoli, dette anche crucifere per il piccolo caratteristico fiore con i petali a croce, sono diverse: la verza, i broccoli, il cavolo cappuccio, il cavolfiore, il cavolo riccio (kale) e i cavoletti di Bruxelles.
Ognuna di queste verdure ha una sua caratteristica particolare.
Ad esempio il cavolfiore, molto ricco di vitamine, si potrebbe consumare a crudo per assimilarle al meglio. Tuttavia, avendo un apporto di zolfo particolarmente alto, chi soffre di problemi renali dovrebbe mangiarlo solo cotto.
I cavoletti di Bruxelles, invece, essendo dei germogli molto compatti, sono ideali per la cottura in acqua bollente ma ancora di più al vapore, poiché in questo modo le sostanze contenute non vengono disperse eccessivamente.
I broccoli vanno mangiati molto ben cotti, per via del gambo molto fibroso ma utile alla nostra salute grazie all’alto contenuto di vitamine e sali minerali. Si consiglia quindi di tagliarlo molto finemente se lo si vuole cuocere insieme alla parte del fiore, oppure di cuocerlo prima di inserire appunto l’infiorescenza.
Il cavolo verza e il cavolo cappuccio contengono moltissime fibre rispetto a tutti gli altri cavoli, e sono dunque utilissimi per la motilità intestinale e la creazione della flora batterica.
Deve invece fare attenzione chi soffre di sindrome del colon irritabile, perché le troppe fibre, se non opportunamente cotte e passate, potrebbero provocare diarrea e gonfiore.
Una delle pratiche alimentari più salutari e semplici per il nostro intestino è consumare per esempio il cavolo cappuccio fermentato, meglio noto come crauto o Sauerkraut.
In un altro articolo spieghiamo come sia essenziale consumare cibi fermentati per la salute del microbiota intestinale, che preserva la capacità del nostro sistema immunitario per mantenerci in salute.
È bene sapere che in generale i cavoli contengono molte sostanze antiossidanti che combattono i radicali liberi, ritardando così l’invecchiamento cellulare e proteggendo dall’insorgenza di tumori.
Inoltre, grazie alla presenza di vitamina C addirittura superiore rispetto a quella che possono vantare gli agrumi, questi ortaggi svolgevano un’azione preventiva ai tempi in cui lo scorbuto era una malattia molto diffusa tra i marinai dei primi viaggi intercontinentali.
Diversi studi sulle proprietà antitumorali delle verdure hanno rilevato nella famiglia delle brassicacee i tiocianati, sostanze molto utili al nostro corpo per la prevenzione della malattia che, però, vengono molto ridotte dall’eccessivo calore.
I tiocianati, insieme allo zolfo presente nei cavoli, sprigionano un cattivo odore durante la cottura. Questo odore pungente che si sprigiona quando si cucinano i cavoli, e che tanto dà fastidio a molte persone, è il segnale che per via dell’alto calore o per una cottura prolungata stiamo disperdendo quella parte “curativa” dell’ortaggio.
Più a lungo quindi verranno cotte le verdure, più i composti andranno dispersi nell’aria, e quindi meno efficaci saranno le loro proprietà preventive.
Si consiglia perciò di tagliare sempre finemente queste verdure per poter sfruttare una cottura breve, meglio se al vapore e usando il coperchio sulla pentola.
Queste accortezze riducono il fenomeno e mantengono le proprietà più intatte.
Infine, per neutralizzare l’inconveniente dell’odore dato comunque dallo zolfo che si sprigiona nell’aria, si può usare il trucco dell’aggiunta di limone e/o aceto in cottura, o addirittura far bollire in un pentolino a parte dell’acqua con aceto.
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